I dodici principali dèi greci si riteneva vivessero sul monte Olimpo, in Grecia. Il simbolo dell’Olimpo era il Delta maiuscolo (Δ) mentre il simbolo del Dodekatheon (dal greco ‘i dodici dei’) era l’Omega maiuscolo (Ω).Gli dèi del Dodekatheon erano:
1. Zeus (Ζεύς), re dell’Olimpo e di tutti gli dèi. Signore del Cielo e dei fulmini. Armato di uno scettro e di una folgore divina, regna sull’Olimpo e sul mondo dal suo trono. Fratello di Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone, marito di Era. I suoi simboli sono il fulmine, il trono, la corona.
2. Hera (Ἥρα), regina dell’Olimpo, sorella e moglie di Zeus, regina degli dèi, sorella di Poseidone, Ade, Estia e Demetra, madre di Ares, Efesto ed Ebe. Regina dei matrimoni, delle nozze, della fecondità materna, dello sviluppo dei popoli, protettrice della famiglia. Armata di scettro, i suoi simboli sono il melograno e il pavone.
3. Poseidone (Ποσειδῶν), terzo dio per importanza, dopo Zeus ed Era, dio dei mari, dei terremoti e dei cavalli, rivale di Atena, marito della nereide Anfitrite, padre dei Tritoni, dei Ciclopi, di Pegaso, Glauco, Cariddi e altre divinità/semidivinità. Armato di un tridente, ha creato i cavalli dalla spuma delle onde del mare e origina terremoti colpendo la terra con il suo tridente. Vive in un palazzo sottomarino e si muove all’esterno con una biga trainata da ippocampi.
4. Atena (Ἀθηνᾶ), dea della saggezza, dell’artigianato, della strategia militare e della guerra giusta, nata direttamente dalla testa di Zeus. Armata sempre di elmo, lancia e scudo, ha un animo temperato ed è prudente e sa sempre cosa fare. Intima sia gli dèi sia gli umani al ragionamento. Inventrice del cocchio, il suo simbolo è la civetta. Nota anche come Pallade, è la protettrice di Odisseo.
5. Apollo ('Aπóλλων), dio del Sole, della profezia, della medicina, delle arti e del tiro con l’arco. Il dio che veste di oro, armato sempre di arco e faretra, figlio di Zeus e di Leto. Era aveva cercato di ucciderlo da bambino per gelosia di Zeus, aizzandogli contro Pitone, un pericoloso serpente velenoso, ma Apollo, pochi giorni dopo la sua nascita aveva dato la prova della sua natura divina, uccidendo Pitone. Gemello di Artemide. Rappresenta il contrario degli dèi Ares e Dioniso, Apollo infatti è razionale e saggio, sensibile e delicato, e rappresenta la razionalità maschile.
6. Artemide (Ἄρτεμις), dea della caccia e della luna. Figlia di Zeus e di Leto, sorella gemella di Apollo. Sin dalla nascita ha chiesto un arco a Zeus e quindi è una dea secondaria del tiro a segno, dopo Apollo. Al contrario del fratello, che ha scelto di vivere nell’oro e nel bronzo celeste, Artemide ha scelto una vita selvaggia e rudimentale per poter cacciare. Artemide controlla anche le fasi lunari e il movimento della stessa Luna, avendo succeduto la titana Selene. Il suo animale è il cervo, ma le sono sacre tutte le bestie selvatiche. Il suo esercito è quello delle Cacciatrici che, in cambio dell’eterna giovinezza e quindi dell’immortalità per vecchiaia e all’immunità all’invecchiamento fisico e morale, dovevano essere fedeli alla loro dea protettrice e dovevano stare sotto il suo comando. Inoltre dovevano sempre respingere gli uomini e non avere relazioni sentimentali con loro al di là dell’amicizia. Una cacciatrice che si fidanzava, veniva trasformata da Artemide in animale e poi sbranato dai suoi cani o uccisa da una sua freccia scagliata dal suo arco rudimentale ma infallibile. Artemide, come obbligava anche alle sue Cacciatrici, aveva stretto il voto di verginità.
7. Ares (Ἄρης), dio della guerra, figlio primogenito di Zeus ed Era, il più antipatico degli dèi. Spietato e insensibile, il suo unico punto debole è Afrodite, la dèa da lei amata (e per giunta si tratta di un amore ricambiato, ma non lecito visto che Afrodite è sposata con Efesto). Sempre armato di lancia, spada, scudo ed elmo, sta sempre con Afrodite, ma appena avverte nell’aria odio, dolore o ostilità tra popoli ma anche tra persone, subito interviene per far scoppiare una guerra. Fa tessere pelli delle vittime umane e animali della guerra, con le quali si veste. L'animale a lui sacro è il cinghiale.
8. Efesto (Ἥφαιστος), dio del fuoco e della metallurgia, fabbro degli dèi. Figlio secondogenito di Zeus e di Era. Quando Era lo ha partorito, talmente che era brutto (la bruttezza è innaturale per gli dèi greci), che la stessa madre usò tutta la forza che aveva per scaraventarlo giù dall’Olimpo. Efesto divento per l’impatto ancora più brutto e zoppo. Fu allattato e cresciuto da Ninfe di bosco, di mare, di fiume e di montagna. Aveva un’innaturale abilità nel costruire oggetti complessi e articolati in poco tempo a partire da semplici pietre o altri oggetti semplici e rudimentali. Iniziò allora a vivere nei vulcani, dove mentre pensava tristemente alla madre che lo aveva ripudiato, costruiva oggetti tra le fiamme e il magma, con cui riusciva anche a fondere gli stessi oggetti per ricavarne degli altri. Un giorno, però, pensò che era arrivato il momento della vendetta contro la madre. Usò tutte le sue abilità per farle un dono, un trono tutto d’oro che le diede tramite Ermes, il messaggero degli dèi. Era lo ritenne degno del suo grado di regina dell’Olimpo e subito lo provò. Ma non riuscì ad alzarsi: rimase intrappolata in un congegno, e Zeus capì subito che si trattava del congegno del figlio Efesto, allora lo chiamò a sé nella sua sala. Efesto era irritato e siccome era stato ripudiato dalla madre perché era il più brutto dio dell’Olimpo, giurò di liberare Era solo se avesse avuto un posto sull’Olimpo (dal quale poi si allontana spesso per vivere e lavorare nei vulcani) e se avesse sposato per contrapposizione la dea più bella di tutte, Afrodite. Zeus e molti altri dèi approvarono subito e unanimemente. Così Efesto entrò a far parte del Dodekatheon.
9. Demetra (Δημήτηρ), dea dell’agricoltura e della natura, dea della fertilità della terra. Sorella di Estia, Era, Ade, Poseidone e di Zeus, ha un ruolo importante sull’Olimpo e sulla Terra ed ha il potere di distruggere l’umanità non lavorando. Essendo una delle dee più antiche ha anche una sua autorevolezza, par altro è la secondogenita di Crono, seconda solo ad Estia.
10. Hermes (Ἑρμῆς), messaggero degli dèi, dio del commercio e protettore dei viaggiatori e dei ladri. Un giovane agile e veloce, armato di un caducèo, con il quale porta e prende i sogni alla gente, e dà, restituisce o porta via il sonno. Ogni dio che ha bisogno lo chiama e in pochi secondi, pur trovandosi dall’altro lato della Terra, arriva e in altri pochi secondi, porta il messaggio a destinazione. Ha inventato la cetra e la lira, che ha regalato ad Apollo per colmare le sue ire dopo che aveva rubato cinquanta vacche sacre del dio del sole. Apollo voleva uccidere Hermes appena nato che commise il furto, ma Hermes gli mostrò la lira e Apollo se ne innamorò subito. Così il ladro gliela regalò e Apollo si dimenticò completamente della sua rabbia e si rappacificò con Hermes. Figlio di Zeus e di Maia.
11. Afrodite (Ἀφροδίτη), dea della bellezza e dell’amore. Figlia di Urano nata dalla spuma del mare. Quando Crono aveva spodestato il padre, lo fece in mille pezzi e l’organo genitale maschile cadde nel mare. Trasportato poi dagli Zefiri (i dolci venti primaverili) arrivò dopo alcune tappe sulle rive dell’isola di Cipro, dove Afrodite emerse dall’acqua sulla spiaggia. Appena toccò terra, la natura desertica di quell’isola ritornò a fiorire, talmente grande era la sua bellezza. Dopo la titanomachia, Afrodite entrò a far parte del Dodekatheon nonostante appartenesse alla generazione dei Titani. I suoi simboli sono lo specchio, la colomba e il ramoscello di ulivo, simboli della pace, oggi diremmo, ma non dimentichiamo che è stata Afrodite (nel mito) una delle principali cause della guerra di Troia, una delle guerre più sanguinose della storia antica (avvenuta realmente in età achea, molto probabilmente). Sposata con Efesto in cambio della libertà di Era, ama Ares. Solo una volta si è innamorata di un mortale, Adone poi sbranato da Ares sotto forma di cinghiale per gelosia dell’amante illecita. Efesto fa di tutto per mettere in imbarazzo lei e il dio della guerra insieme davanti a tutta la "famiglia".
12. Dioniso (Διόνυσος), dio dell’ebbrezza, del vino e delle feste. Figlio di Zeus e di Semele, prima non era un dio, bensì un mezzosangue (o più comunemente semidio). Poi fu divinizzato dal padre. Più conosciuto come Bacco. Rappresenta la parte maschile irresponsabile e spensierata, il contrario della razionalità e della sensibilità apollinea. Infatti un carattere si dice apolliniano quando è saggio, responsabile, razionale; mentre si definisce baccale (cioè di Bacco) un carattere particolarmente immaturo, irresponsabile, ossia come quello di Dioniso. Si pensi che i Romani, durante le feste Baccali, cioè dedicate a questo dio, tenevano dei festeggiamenti orgiastici in suo onore, oltre che a gare di ebbrezza e di quantità di vino bevuto. Il suo simbolo è il grappolo d’uva posto vicino ad un calice d’oro. Sin da piccolo amava andare a passeggio nei boschi e stare a contatto con la natura, particolarmente con un albero (o meglio arbusto), la vita, con i quali frutti sin da piccolo riuscì a estrarre un succo magico, che riusciva a rallegrare gli uomini e gli dèi, riusciva a far dimenticare i problemi e gli aspetti negativi della vita e a far divertire e ridere le persone: il vino. Quest’ultimo però non era molto apprezzato tra gli dèi che preferivano come cibo e bevanda nettare e ambrosia.
1. Zeus (Ζεύς), re dell’Olimpo e di tutti gli dèi. Signore del Cielo e dei fulmini. Armato di uno scettro e di una folgore divina, regna sull’Olimpo e sul mondo dal suo trono. Fratello di Estia, Demetra, Era, Ade e Poseidone, marito di Era. I suoi simboli sono il fulmine, il trono, la corona.
Nessun commento:
Posta un commento
Scrivi il tuo commento...