Il mito

Che cos’è un  mito?
Il mito è la prima forma di racconto che possa mai essere esistito. Esso nasce sin dall’uomo primitivo per spiegarsi i fenomeni della natura. Inizialmente, esso veniva tramandato oralmente, di generazione in generazione; però, quando si diffuse la scrittura non solo con fini economici e commerciali ma anche per la trascrizione di opere letterarie e filosofiche, i miti esistenti (in parte, molti si sono persi nell’aria prima di essere trascritti e altri trascritti non sono giunti fino a noi) vennero appunto ridotti, semplificati e scritti con i nuovi alfabeti. Per altri generi di mitologia, come quella mesopotamica (sumera, babilonese, assira) l’opera principale che ci porta a conoscenza delle credenze religiose e quindi mitologiche dell’epoca di quei popoli tra il Tigri e l’Eufrate è l’Epopea di Gilgamesh. Questo perché i Sumeri avevano un’unità religiosa gerarchica, cioè con dei sommi sacerdoti che “gestivano” le credenze e “amministravano” il culto. Per i Greci, invece, la struttura religiosa era diversa. Ogni sacerdote praticava il culto e sacrificava vittime nei templi, e non sottostava ad unità superiori, ad eccezione degli stessi dèi. Senza un’entità che regolava il credo politeista di quei popoli che abitavano le πόλεις (poleis, città-stato dell’età arcaica e classica greca) era appunto libero. Pertanto, nacquero diversi miti per spiegare ogni fenomeno naturale o per la creazione dell’universo. Questi sono i miti cosmogonici, dal greco, appunto, della creazione dell’universo. I miti invece della nascita, dell’origine e delle caratteristiche delle divinità sono detti miti teogonici.
Esistono anche altri generi di miti, ma quelli più numerosi dell’Antica Grecia appartengono alle vicende di eroi e delle stesse divinità. Un esempio, l’origine dei ragni: l’uomo, vedendo queste particolari creature, si è posto il quesito: da dove provengono questi esseri? Con la peculiare creatività artistica e culturale dei Greci, la risposta è stata principalmente una: il mito di Aracne e di Atena. Da notare che, in ogni mito, è presente una o più morali, come se i miti volessero insegnare qualcosa (come delle favole) o meglio, insegnare a venerare, rispettare e in molti casi temere le divinità antropomorfe, considerate vendicative e piene di innumerevoli difetti.

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